Ricche di proteine, fibre e vitamine, con poche calorie. Scopri un prodotto che viene dall’antichità (ne parlava Archimede), e che si presta a svariate soluzioni culinarie, alcune delle quali molto semplici.
L’antica storia delle fave
Partiamo da alcune credenze popolari per introdurci nella storia curiosa delle fave.
La storia delle fave, che sono i semi di una pianta dal fusto eretto, Vicia Faba, che cresce in tutto il bacino del mediterraneo.
Sono contenute in un bacello lineare e lungo fino a 25 cm, se fresche (quelle che ci interessano di più), sono di colore verde, secche invece di colore bruno e molto dure.
In diverse antiche civiltà le fave erano considerate il cibo dei morti o qualcosa di impuro.
Nell’antica Grecia venivano per esempio cotte ed offerte a Bacco e Mercurio per le anime dei morti.
Una credenza, quella che le legava all’aldilà, rafforzata soprattutto dal colore del loro fiore e stranamente in parte nero.
Pitagora addirittura proibì ai suoi discepoli di farne uso, perché era convinto che se mangiavano le fave, avrebbero fagocitato le anime dei morti.
Ai nostri tempi
Venendo invece a tempi ben più recenti e vicini a noi, mi piace ricordare una credenza piuttosto diffusa nelle campagne del centro Italia: chi apre un bacello vi trova dentro sette fratelli avrà un lungo periodo di felicità.
Nel prossimo articolo parleremo dei valori nutrizionali delle fave.
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Carina la storia, credo sia bello vedere crescere il blog con questi contenuti, mano a mano potrebbe diventare un interessante punto di riferimento per la cucina e per conoscere i cibi in genere…
buon lavoro!
Ciao.
@Omar: grazie per i complimenti, speriamo di riuscire a migliorare i contenuti e soprattutto a incremetare i lettori interessati alla cucina come te.
Buon lavoro anche a te ;).
Bisogna anche dire che le Fave hanno una particolarità e tanti nella macchia mediterranea e asia non possono farne consumo…
Parlo di deficit G6PD meglio nominato come FAVISMO.
Link:
http://www.g6pd.org/favism/italiano/index.mv?pgid=intro
Grazie per l’attenzione!!
Salvo
@salvo: benvenuto su ilmanicaretto e grazie per aver segnalato la risorsa sul favismo, una lettura di approfondimento interessante.
A presto