Il 28° appuntamento con questa guida enogastronomica alla scoperta deiprodotti tipici del Piceno.
In questa puntata, scoprirai maggiori informazioni sul Falerio dei Colli Ascolani.
Il Falerio dei Colli Ascolani
La denominazione d’origine controllata “Falerio dei Colli Ascolani” o “Falerio” è riservata esclusivamente al vino rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
La storia di questo vino
Il nome di questa DOC deriva da Faleria, una città dell’Impero Romano dell’attuale provincia di Ascoli Piceno chiamata Falerone.
Documenti storici attestanti l’origine del vino in questa zona risalgono addirittura al 1596.
La zona di produzione
L’Intero territorio amministrativo della provincia di Ascoli Piceno idoneo alla coltura.
Le carateristiche del Falerio dei Colli Ascolani
Il “Falerio dei Colli Ascolani” o “Falerio” deve essere ottenuto prevalentemente da uve di Trebbiano Toscano, che concorrono nella produzione in percenutale compresa tra il 20 ed il 50%.
Inoltre, con il nuovo disciplinare, viene aumentata e resa obbligatoria la percentuale di altre uve, Passerina e Pecorino (dal 10 al 30%) e possono concorrere, da sole o congiuntamente (fino al massimo del 20%), tutte le altre varietà a bacca bianca, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate in provincia di Ascoli Piceno.
E’ garbatamente profumato, con odori di fiori d’acacia e pesco. Il gusto è secco, sapido, armonico e leggermente
acidulo, che lo fa preferire, gustato giovane anche come ottimo aperitivo.
Il colore è paglierino più o meno tenue, simile a quello della paglia.
Va bevuto entro un anno dalla vendemmia ad una temperatura di 8 -9°.
Abbinamenti
E’ ottimo servito come aperitivo, con l’ Oliva Ascolana del Piceno, oppure abbinato a molluschi e piatti di pesce poco conditi.
Riferimenti
Consorzi di Tutela Vini DOC “Rosso Piceno”, “Falerio dei Colli Ascolani” e “Offida” c/o C.C.I.A.A.
Via L. Mercantini 23/25 – 63100 Ascoli Piceno.