Il tredicesimo appuntamento con questa guida enogastronomica alla scoperta dei prodotti tipici del Piceno.
Ogni martedi, puoi consultare questa rubrica per conoscere le tipicità di questo territorio e non solo.
Abbiamo terminato di trattare l’argomento riguardante le carni ed i salumi, in questa seconda parte della rubrica tratteremo nello specifico i formaggi.
Continuiamo parlando del Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello.
Che cos’è Il Formaggio di Fossa
Il “Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” ha forma irregolare, con superficie prevalentemente umida e grassa. Esternamente si presenta di colore compreso tra il bianco avorio ed il giallo ambrato e la buccia è assente o appena accennata.
La pasta interna è di consistenza semi dura, facilmente friabile, di colore bianco ambrato o leggermente paglierino.
L’odore è caratteristico e persistente, a volte intenso, ricco di aromi che ricordano il sottobosco con sentori di muffa e di tartufo.
La Storia
L’uso di infossare era naturalmente legato alle necessità di conservazione del prodotto, nonché al desiderio di proteggerlo dalle razzie di tribù ed eserciti che, nel corso dei secoli, cercarono di occupare il territorio.
Le prime documentazioni riguardanti le fosse e le tecniche di infossatura, attestano che questa tecnica di conservazione del prodotto nacque inizialmente a Sogliano al Rubicone durante la dinastia dei Malastesta e in poco tempo si diffuse nel territorio compreso tra la Romagna e le Marche.
Nel corso dei secoli l’usanza si è mantenuta costante e leale, secondo le regole stabilite dai codici malatestiani.
La zona di produzione
La zona di produzione del Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello comprende l’intero territorio della regione Marche e parte del territorio della regione Emilia- Romagna.
Legislazione inerente il prodotto
La proposta di riconoscimento della denominazione d’origine protetta “Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello” è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana n. 75 del 30 marzo 2006.
Gli abbinamenti
Perfetta la degustazione di questo formaggio con vini rossi corposi, oppure con vini passiti o liquorosi se lo si degusta con miele e marmellate.